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16 Settembre 2018

Il pavimento pelvico è una delle zone del nostro corpo di cui si parla meno.

Di cosa si tratta? Perché è importante averne consapevolezza? Come si può preservare al meglio per evitare situazioni spiacevoli?

Cos’è il pavimento pelvico e perché è importante

Per pavimento pelvico si intende la regione muscolare a forma romboidale che va dalla sinfisi pubica al coccige, chiudendo in basso la cavità addomino-pelvica.
Fino a qualche tempo fa la sua importanza e la sua cura sono stati molto trascurati, un po’ perché è un’area del corpo di cui si avverte meno la presenza rispetto ad altre, ma anche perché coinvolgendo le parti intime dell’individuo, si tendeva sempre ad avere un certo pudore ed imbarazzo ad affrontare l’argomento.

Purtroppo quindi nella maggior parte dei casi, le persone sono costrette a prendersene cura solo quando vi è un motivo specifico ed ormai evidente per farlo. Nei momenti critici capita di dover riscoprire il perineo per cause di forza maggiore. Per esempio al momento del parto, quando può subire lacerazioni, o nel post-parto, quando ci si trova a fare i conti con fastidiosi problemi di incontinenza, oppure in tarda età.
Le situazioni più frequenti in cui si può manifestare un cedimento del tono di questa area muscolare o addirittura danni ad essa, sono:
– Menopausa
– Post operatorio: isterectomia ed altri interventi ginecologici
– Trauma da parto o parto cesareo
– Emorroidi
– Prostatectomia
– Vaginismo – dispareunia (in caso di dolore durante l’atto sessuale)
– Stipsi
– Obesità
– Sollevamento pesi (palestra o lavoro)
– Perdita involontaria di urina, feci o gas, soprattutto sotto sforzo
– Necessità di urinare spesso o con urgenza
– Prolasso della vescica, dell’utero o del colon retto
– Incompleto svuotamento della vescica
– Senso di pesantezza a livello di vagina, vescica o ano
– Calo della percezione durante i rapporti sessuali: orgasmo difficile da raggiungere o poco
intenso
– Rapporti sessuali dolorosi
– Senso di eccessivo rilassamento della parete addominale inferiore
– Dilatazioni e gonfiori
– Dolori lombari ciclici

Come prendersi cura del pavimento pelvico?

Esiste una tipologia di ginnastica nota come metodo Kegel, che viene ormai consigliata nei migliori centri urologici ed ostetrico ginecologici. È efficace e non ha effetti collaterali, non provoca dolore, è personalizzabile a seconda della necessità specifica ed una volta imparata rende autonomi perché si può praticare da soli senza la necessità di supporti particolari.
Fra l’altro, è consigliabile anche a livello preventivo ad esempio come preparazione al parto o per contrastare i dolori mestruali.
I vantaggi sono molteplici perché consente di raggiungere un maggior autocontrollo della muscolatura. Consente un miglior recupero in caso di interventi chirurgici, maggior controllo durante il parto, netto miglioramento della vita sessuale grazie alla maggior tonicità della muscolatura interna intima e di conseguenza della sua sensibilità. Aiuta anche a livello posturale in caso di ripetuti dolori o debolezze lombo-sacrali e indirettamente a livello di tratto cervicale e spalle.
In caso di dolori mestruali, la ginnastica di Kegel è utile perché migliora il flusso sanguigno a livello pelvico e questo può avere un effetto decongestionante sulla zona e conseguente riduzione del senso di pesantezza sull’utero e ovaie. In tanti casi aiuta anche in caso di disturbi ginecologici.
Il pavimento pelvico, dunque, è tanto sconosciuto quanto importante. Riscoprirlo e dargli le giuste attenzioni per tempo è un buon modo per evitare di aver a che fare con situazioni critiche.

Lorella Orlandi – Massofisioterapia
Dott.ssa Astrid Caputo – Ostetricia e Ginecologia

 

 


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16 Settembre 2018

Gli inestetistmi cutanei, come le macchie della pelle o le rughe sottili, sono causati da diversi fattori, uno su tutti: lo scorrere del tempo. Tornare indietro è impossibile, ma per avere una pelle bella e sana ci sono diverse tecniche efficaci che è possibile mettere in atto per eliminare i segni dell’invecchiamento e le imperfezioni legate ad acne, rughe sottili, esposizione solare e capillari evidenti. Una di queste è il fotoringiovanimento con Laser CO2 Fraxel, trattamento che in Zetamedica viene utilizzato da tempo. Scopriamo cos’è, come funziona e quali sono i principali vantaggi, rivolgendoci a un esperto in materia, il Dottor Massimo Soresina.
Cos’è il Laser Fotoringiovanimento e quali sono i maggiori benefici?

Il laser fotoringiovanimento dona dei benefici estetici immediati, rafforzando la trama della pelle ed eliminando non solo macchie marroni e zone arrossate, ma anche le rughe sottili che sono segnali dell’invecchiamento (accelerato dalla luce del sole).

Questo trattamento è anche un “investimento” sul lungo periodo, dal momento che i risultati migliori si ottengono a distanza di 4/6 mesi e perdurano molto a lungo. Infatti il trattamento, se ben eseguito, permette alla pelle di produrre nel derma profondo un contingente di nuove fibre (collagene e acido ialuronico) che migliorano e rafforzano il tessuto cutaneo, diminuendo in modo naturale i segni del tempo. E anche se viene eseguito prima dell’età di 40 anni, ci sarà una produzione di elastina, che renderà la pelle più tonica, morbida ed elastica. Il risultato? La pelle sopporterà molto meglio il sole, la disidratazione, il secco, il caldo / freddo, ecc, e i segni del tempo saranno meno evidenti.

E’ veramente un trattamento anti-invecchiamento?

Il fotoringiovanimento laser della pelle è una delle cinque procedure cosmetiche non chirurgiche più popolari effettuate negli Stati Uniti, secondo le statistiche dell’American Society for Aesthetic Plastic Surgery. E anche in Europa seguiamo questo trend.

Questo laser crea minuscole ferite nello strato più profondo della pelle (derma). Ogni ferita resta però circondata da pelle sana (non colpita dal laser) e questo fa in modo che la zona trattata guarisca molto prima ed in modo assolutamente sicuro. La cosa assolutamente rivoluzionaria è che l’epidermide rimane intatta mentre lo strato più profondo comincia a guarire. Le vecchie cellule della pelle si staccano (desquamazione) e la pelle sana gradualmente ripara se stessa, grazie anche alla formazione di nuovo collagene stimolato dal laser.

Il collagene è una proteina presente di norma nel tessuto connettivo, e serve a mantenere la pelle integra e compatta, combattendo l’avanzare dell’età. Se la pelle perde collagene, si sviluppano rughe, solchi e pieghe. Il collagene rigenerato può migliorare l’elasticità della pelle, il suo tono e il suo aspetto.

Chi sono i candidati al laser frazionato?

Avete macchie senili? Danni del sole? Brutte cicatrici da acne? Rughe vicino all’occhio? Se sì, siete candidati perfetti per il ringiovanimento laser.

Ma il trattamento è indicato anche per:
▪    Rughe contorno occhi (zampe di gallina)
▪    Rughe palpebrali
▪    Lassità della pelle del collo
▪    Sottili rughe volto, dorso mani e decolleté
▪    Cicatrici da acne
▪    Cicatrici chirurgiche
▪    Macchie solari e senili
▪    Maschera della gravidanza

Il laser, inoltre, è utile anche per la riduzione delle dimensioni dei pori dilatati, ed è il primo ed unico laser approvato per il trattamento del melasma (la maschera della gravidanza), una condizione caratterizzata da macchie marroni su entrambi i lati del viso, comprese le guance, il labbro, il naso, e la fronte.
Come ci si prepare per il trattamento laser Fraxel?

Prima di tutto, bisogna pulire la pelle con un detergente e applicare un anestetico locale in crema circa un’ora prima di iniziare il trattamento. Quando la procedura ha inizio è probabile sentire una leggera pressione ad ogni impulso del laser. Come un elastico che si rompe contro la pelle.

Il trattamento dura da mezz’ora a un’ora, a seconda della dimensione della zona trattata.

Dopo il trattamento la pelle sarà rosa per qualche giorno. Questo trattamento non è invasivo come i vecchi laser, il che significa che potete uscire dal vostro medico e recarvi al lavoro senza alcun problema. Vi sentirete come se aveste una scottatura solare. Alcune persone sviluppano una leggera abbronzatura poche settimane dopo il trattamento. Tassativo applicare una crema idratante antibiotica per i primi giorni ed applicare una protezione solare totale (50+) per almeno 1 mese.

Potete truccarvi per nascondere il rossore. Il risultato evolve nel tempo e sarà completo alcuni mesi dopo il trattamento. Spesso sono necessari trattamenti multipli a distanza di un mese uno dall’altro, e il numero esatto di trattamenti Fraxel necessari per ottenere i risultati desiderati può variare in genere da 2 a 4.

Dott. Massimo Soresina ⇒

Tutte le Terapie Laser Estetiche ⇒

 


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16 Settembre 2018

Il nuovo servizio Whatsapp di Zetamedica

ha lo scopo di renderci più vicini e disponibili con i nostri pazienti.

Potete contattarci allo

331 6669126

  • per confermare/disdire un appuntamento
  • chiedere informazioni in modo riservato
  • mandarci le vostre foto per avere indicazioni di medicina estetica in modo privato
  • comunicazioni urgenti extra orario di segreteria

 

Siamo sempre disponibili:

lunedì – venerdi: dalle 9,00 alle 19,00

sabato: dalle 9,00 alle 13

PREMI IL LOGO VERDE CHE VEDI IN BASSO A DESTRA E CHATTA CON NOI  😉

 


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14 Settembre 2018

Medicina per la Donna

Zetamedica presta da sempre particolare attenzione alla salute della donna, grazie alla presenza e alla collaborazione degli specialisti di ciascuna area.

La Dott.ssa Astrid Caputo  specialista in Ostetricia e Ginecologia, medico presso l’Ospedale Casa di Cura Pederzoli di Peschiera del Garda, visita regolarmente a Verona in Zetamedica in libera professione. Ha grande esperienza clinico chirurgica in laparoscopia nella patologia ginecologica benigna (isterectomia, cisti ovariche e patologia annessiale), in isteroscopia diagnostica ed operativa, oltre a vantare decennale esperienza in sala parto e nella ginecologia pediatrica e dell’adolescenza.

I servizi che la Dott.ssa Caputo eroga presso il suo ambulatorio in Zetamedica:

– Visite: ginecologiche complete di ecografia (transvaginale) e PAP Test ThinPrep
ostetriche complete di ecografia e seguimento della gravidanza
ginecologiche dedicate alla menopausa
ginecologiche pediatriche e adolescenziali
– Consulenza su contraccezione e test di gravidanza
– Applicazione e rimozione della spirale (IUD)
– Consulenza per problematiche relative all’infertilità e alla fecondazione assistita
– Consulenza per il recupero del tono del pavimento pelvico
– Biopsie vulvari e vaginali
– Piccoli interventi chirurgici ambulatoriali: diatermocoagulazione, condilomi, escissione cisti sebacee vulvari

 

La Massofisioterapista Lorella Orlandi

si occupa della riabilitazione del pavimento pelvico come seguimento post partum o per le esigenze relative alla menopausa: bastano poche sedute per imparare ed avere ottimi risultati.

In Zetamedica collaborano alla salute della Donna anche altri specialisti

per esempio Dott. Francia e Dott. Casaril per le patologie ormonali tiroidee; la Dott.ssa Federica Pistoni specialista in Dermatologia e Venereologia, per la cura della pelle e per tutto ciò che riguarda la prevenzione e cura delle malattie a trasmissione sessuale, problematica sempre di grande attualità per ciò che riguarda la salute delle donne anche in età adolescenziale. Il benessere psicofisico passa anche dal rapporto con sé stesse e nell’accettazione del sé, in cui certamente anche la medicina estetico correttiva può avere un ruolo non trascurabile. In questo ambito, oltre alla dott.ssa Pistoni, nel team di Zetamedica collaborano anche i chirurghi plastici, Dott. Giuseppe Fiazza e il Dott. Massimo Soresina.

Tante donne hanno il problema dell’alluce valgo

in Zetamedica visita la Dott.ssa Myriam Cecchi molto nota per la tecnica PBS mininvasiva, che sta diffondendosi grazie agli ottimi risultati e per il fatto di avere un decorso post operatorio decisamente facile da sopportare rispetto agli interventi chirurgici più tradizionali.

La cura del piede è supportato anche dal servizio di podologia disponibile grazie alla presenza della Dott.ssa Serena Bozzini.

 

 

 


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14 Settembre 2018
Il tema della contraccezione e della regolazione ormonale è sempre di grande attualità.
Abbiamo perciò chiesto alla Dott.ssa Caputo di spiegarci quali siano le indicazioni ed i vantaggi dello IUD o dispositivo intrauterino noto anche come “spirale”.

 

Dott.ssa Astrid Caputo – Ostetricia e Ginecologia

 

Il dispositivo intrauterino  o meglio conosciuto come “spirale” nasce nel 1928 come metodo contraccettivo, anche se già dai tempi di Ippocrate si era dimostrato l’effetto contraccettivo di un corpo estraneo collocato nell’utero di animali.

Da allora sono stati fatti molti progressi per migliorare la sicurezza e la tollerabilità dei dispositivi intrauterini.

Ad oggi abbiamo a disposizione 2 tipi di dispositivi:

IUD al rame e IUD medicate al progesterone (levonorgestrel)

 

IUD al rame:

Sono costituite da una struttura a forma di T in plastica attorno alla quale si avvolgono dei fili di rame. Gli ioni di rame rilasciati dalla IUD bloccano i movimenti e la sopravvivenza degli spermatozoi nell’utero, e rallentano la risalita degli spermatozoi dal canale cervicale, in modo che non riescano a raggiungere l’ovulo e fecondarlo. La spirale inoltre provoca una leggera reazione infiammatoria che modifica il rivestimento interno dell’utero (endometrio), rendendolo inadatto alle gravidanze, impedendo che l’ovulo – nel caso venga eventualmente fecondato – possa impiantarvisi.

Questo tipo di IUD è indicato per  chi desidera un a contraccezione senza alcuna influenza sul ciclo mestruale.

Ha un’efficacia contraccettiva del 98-99%.

 

IUD medicata al progesterone:

Questo tipo di dispositivo rilascia gradualmente un ormone chiamato levonorgestrel  il quale agisce direttamente sull’endometrio rendendolo progressivamente sempre più sottile. Questa azione provoca una cospicua riduzione della quantità del flusso mestruale e pertanto è indicata in tutte quelle pazienti che soffrono di cicli abbondanti . Esistono 3 diverse formulazioni di questo tipo di IUD :

  • Mirena : contiene 52 mg di levonorgestrel e ha una durata di 5 anni. Le dimensioni sono lievemente maggiori e pertanto è indicata in donne che hanno già partorito

Vantaggi: oltre all’effetto contraccettivo ha un’importante controllo sul ciclo per cui è un’ottimo trattamento terapeutico in casi di meno metrorragie in epoca pre e peri menopausale, o adenomiosi, iperplasia endometriale

  • Jaydess: contiene 13,5 mg di levonorgestrel e ha un adurata di 3 anni. Ha una dimensione inferiore per cui è indicata per la contraccezione anche nelle giovani donne che nonn hanno avuto figli.
  • A maggio 2018 dovrebbe essere disponibile sul mercato un nuovo dispositivo intrauterino della durata di 5 anni ma con le dimensioni di Jaydess, che rappresentrebbe il metodo ideale per le giovani donne che desiderano una contraccezione duratura

 

Vantaggi dei LARC ( Long Active reversibile Contraception)

1) Il principale vantaggio di questo tipo di contraccezione consiste nell’estrema efficacia e sicurezza poiché non risente della compliance della paziente, ovvero non è inficiato da eventuali dimenticanze nell’assunzione o da alterati assorbimenti in presenza di vomito o diarrea. Non dipende quindi dallo stile di vita della donna.

2) Contraccezione di lunga durata

3) Buon rapporto costo/beneficio : tra i 40-50 euro all’anno

4) Assenza di effetti collaterali legati agli estrogeni (ritenzione idrica, aumento di peso, cefalea)

 

 

Svantaggi
  • Alcune donne non tollerano il corpo estraneo per cui dopo l’inserimento potrebbero avvertire dolori crampiformi persistenti che richiedono ma rimozione del dispositivo
  • Infezioni: è importante avere un ‘accurata igiene durante il ciclo e se si utilizzano assorbenti interni cambiarli frequentemente. Non trascurare eventuali vaginiti.
  • Raramente possono comparire acne, alopecia versus irsutismo, nausea,alterazioni dell’umore ( come per tutti i metodi ormonali)

 

_______________________________________________

Per qualunque informazione aggiuntiva potete:

  • contattarci allo 045 8350707
  • scriverci un messaggio Whatsapp allo 331 6669136

 


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14 Settembre 2018

Dott. Andrea Casaril – specialista in Chirurgia Generale

Le ernie sono difetti della parete addominale, attraverso i quali contenuto intestinale si sposta dalla sede addominale.

Le più frequenti sono in sede inguinale ma possono insorgere anche in altri distretti (crurale, femorale, linea mediana dell’addome ed altre sedi meno frequenti).

Se le ernie insorgono su precedenti ferite chirurgice sono chiamnate laparoceli.

Ernia inguinale

L’ernia inguinale si presenta solitamente come una tumefazione in sede inguinale.

Può rimanere stabile nel tempo oppure può aumentare progressivamente di dimensioni.

Il contenuto può essere grassoso (omento) oppure intestinale.

Possono essere asintomatiche oppure provocare dolore o senso di peso.

Complicanze

Le complicanze delle ernie sono rare, ma potenzialmente pericolose.

  • Incarceramento: l’ernia fuoriesce e non rientra più spontaneamente in sede
  • Strozzamento: l’intestino erniato va incontro a sofferenza vascolare fino anche alla perforazione
Terapia

La terapia dell’ernia è sempre chirurgica.

La sola presenza dell’ernia giustifica ed indica l’intervento chirurgico.

L’antica abitudine ad operare l’ernia solo quando ha dato disturbi è sbagliata. Questo per vari motivi: innanzitutto correggere un ernia di piccole dimensioni è più sicuro ed ha maggiori probabilità di successo. In secondo luogo, le complicanze possono essere anche molto gravi e compromettere la riparazione stessa della ernia.

L’intervento

La correzione chirurgica dell’ernia inguinale prevede la riparazione del difetto parietale grazie al posizionamento di una protesi sintetica semiriassorbibile a maglia leggera.

L’intervento viene eseguito in anestesia spinale.

Dura mezz’ora circa.

Viene eseguito in giornata, con la dimissione il giorno stesso dell’intervento.

________________________

Per informazioni e prenotazione visite potete chiamarci allo 045 8350707

 


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14 Settembre 2018

 Dott. Andrea Casaril – specialista in Chirurgia Generale

 

I calcoli della colecisti (cistifellea) sono di frequente riscontro in uomini e donne, di tutte le età.

Sono dovuti a molti fattori tra cui la dieta, la predisposizione, rapidi cambiamenti di peso ed altri ancora.

Solitamente la terapia medica è inefficace e la unica opzione è chirurgica.

 

Sintomi

Spesso i calcoli della colecisti sono asintomatici.

Altre volte invece sono causa di disturbi digestivi, gonfiore, pesantezza post-prandiale ed altri vaghi sintomi correlati ai pasti.

Spesso invece sono causa di veri e propri episodi dolorosi (coliche biliari), dovuti alla contrazione della colecisti resa difficoltosa dalla presenza dei calcoli. Tali dolori insorgono di solito da una a due ore dopo i pasti, specie se pasti ricchi di grassi, hanno carattere colico, localizzati sotto l’arcata costale destra, al fianco destro, talora ai quadranti centrali e superiori dell’addome e spesso irradiati al dorso, sotto la scapola destra. Questi episodi possono essere a risoluzione spontanea o farmacologica.

Complicanze

Le complicanze della calcolosi della colecisti non sono frequenti ma, quando accadono, possono essere molto pericolose ed in alcuni rarissimi casi mortali.

  • Colecistite acuta (infiammazione acuta della colecisti)
  • Empiema della colecisti (presenza di pus nella colecisti)
  • Perforazione della colecisti
  • Peritonite biliare
  • Pancreatite acuta

 

Terapia chirurgica

L’intervento consiste nella Colecistectomia VideoLaparoscopica.

  • Come funziona? Una telecamera viene inserita in addome mediante una incisione di 10mm e successivamente altri tre strumenti sono inseriti, mediante incisioni da 5mm e 10mm. L’intervento consiste nella asportazione della colecisti intera.
  • Quanto dura? La durata è di circa 30 minuti.
  • Ci sarà un drenaggio? Solitamente non c’è bisogno di alcun drenaggio.
  • Quanto tempo si sta in Ospedale? La dimissione avviene il giorno dopo.
  • Fa male? L’intervento è mini-invasivo e solitamente causa poco o nullo dolore.
  • Viene sempre terminato in VL? Il 98% degli interventi vengono terminati in VL.

 

La tecnologia 3D

Utilizziamo, unici ad oggi nel veronese, una nuovissima ottica 3D HD che permette di visualizzare l’interno dell’addome in 3 dimensioni, acquisendo il senso della profondità, in alta definizione. Questo permette interventi più precisi, più sicuri e di più alta qualità.

 


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20 Giugno 2018
Scegliere il solare più adatto al proprio tipo di pelle è il primo passo per una pelle abbronzata e sana. Ma le creme solari non sono tutte uguali. Quali fattori bisogna tenere in considerazione per fare una scelta oculata? Come giudicare la qualità dei solari in commercio? Cosa si rischia utilizzando prodotti scadenti o inadatti alla propria pelle?

Innanzitutto va considerato il fototipo ovvero il colore di cute e capelli: più la pelle è chiara più deve essere protetta adeguatamente.

Un fototipo molto chiaro si abbronza con difficoltà e al primo sole è molto probabile che sviluppi eritemi. Per questo è fondamentale preparare la pelle già 1-2 mesi prima con integratori appositi che abbassano la soglia di reattività cutanea e proteggono il DNA dai danni delle radiazioni solari. Bambini e anziani necessitano di particolari accortezze e prodotti specifici con elevati fattori di protezione.

Cosa significano le scritte SPF e PAO che si trovano sulle confezioni dei solari?

SPF sta per fattore di protezione solare e fornisce un’indicazione numerica della capacità del prodotto di schermare i raggi ultravioletti. Si raccomanda un spf non inferiore a 30.
Un SPF 50+ è necessario per i primi giorni di esposizione solare, per i fototipi chiari, per persone con numerosi nei, affette da particolari patologie o che assumono alcune categorie di farmaci.

L’indice PAO indica il periodo dopo l’apertura entro il quale il solare aperto può essere utilizzato in totale sicurezza (es. “6M”= 6 mesi). Al termine di tale periodo il prodotto deve essere sostituito. Va inoltre ricordato che la non corretta chiusura del flacone, la prolungata esposizione ad alte temperature e l’infiltrazione di sabbia possono modificare l’efficacia della protezione solare.

 

I filtri solari

Quelli che troviamo all’interno dei solari si dividono in due categorie: filtri chimici e filtri fisici.

I filtri chimici sono molecole in grado di assorbire parte dell’energia delle radiazioni. Attualmente sono disponibili in commercio filtri chimici che agiscono selettivamente su determinate lunghezze d’onda: alcuni assorbono solo le radiazioni UVA, altri quelle UVB, altri ancora le assorbono entrambe. Si tratta del tipo di filtro più rappresentato nei solari per adulti.

I filtri fisici invece sono sostanze minerali inerti che riflettono la luce solare. Le vecchie formulazioni risultavano difficili da stendere e conferivano un aspetto bianco alla pelle. Fortunatamente, i nuovi prodotti in commercio risultano più gradevoli e non lasciano tracce.

Per ottenere una capacità protettiva ad ampio spettro si utilizzano miscele di filtri chimici e schermi fisici ad azione sinergica.

Come scegliere un solare

Il prodotto solare che si va ad acquistare deve soddisfare diversi criteri oggettivi e soggettivi. Oltre al fototipo bisogna tenere in considerazione diversi fattori:

  • il prodotto deve proteggere sia dalle radiazioni UVB (responsabili di danni immediati quali eritemi e scottature) che dalle radiazioni UVA (responsabili di tumori delle pelle e invecchiamento precoce).
  • Deve essere fotostabile, ovvero non modificarsi con la luce, sicuro, non tossico e non sensibilizzante.
  • deve essere di facile applicazione, gradevole sulla pelle, resistente all’acqua e al sudore.

 protezione solare

Come va applicata la protezione solare

Il solare va distribuito sulla pelle asciutta 30 minuti prima dell’esposizione. È fondamentale applicare la giusta quantità di prodotto per ottenere una corretta fotoprotezione.

Per un adulto di media corporatura andrebbero utilizzati circa 35 ml di crema solare per l’intera superficie corporea (pari a circa un bicchierino da liquore). L’applicazione di uno strato troppo sottile potrebbe ridurre l’efficacia del filtro solare.

Non bisogna poi dimenticare di stendere il prodotto anche su particolari zone sensibili quali orecchie, naso e piedi. Per una corretta fotoprotezione il solare deve essere riapplicato ogni 2 ore e dopo prolungato contatto con l’acqua o sudore.

Infine, non bisogna dimenticare che la protezione solare va applicata anche con il cielo coperto o sotto all’ombrellone, in quanto le radiazioni ultraviolette penetrano attraverso le nubi e vengono comunque riflesse dalla sabbia.

 

Rischi di un errato utilizzo della protezione solare

Esporsi al sole senza protezione solare o con un spf troppo basso causa danni immediati (eritemi, scottature ecc) e danni tardivi alla nostra pelle (fotoinvecchiamento e fotocancerogenesi).

Le radiazioni ultraviolette non si limitano a colpire solo gli strati superficiali della cute ma penetrano anche in profondità dove danneggiano le fibre collagene e l’elastina. Ciò è responsabile dell’invecchiamento precoce della pelle che si manifesta con le classiche rughe ma anche macchie, perdita di tono ed elasticità, assottigliamento della pelle.

Tra gli effetti tardivi sicuramente il più preoccupante è la fotocancerogenesi ovvero lo sviluppo di tumori della pelle legati all’esposizione solare.

I raggi Uv rappresentano un pericolo in quanto stimolano la produzione di specie reattive dell’ossigeno (i Ros o radicali liberi)e danneggiano direttamente la doppia elica del Dna aumentando il rischio di accumulare mutazioni che possono portare allo sviluppo di tumori come melanomi ed epiteliomi.

Il melanoma rimane sicuramente il tumore cutaneo più aggressivo. Il rischio di sviluppare un melanoma è elevato sia negli uomini (1 su 66) che nelle donne (1 su 84) con una mortalità di circa 1 su 300 negli uomini e 1 su 500 nelle donne.

Il registro italiano tumori indica il melanoma come il terzo tumore più frequente nella popolazione al di sotto dei 50 anni e riporta che “Il più importante fattore di rischio ambientale è stato identificato nell’esposizione a raggi UV in rapporto sia alle dosi assorbite sia al tipo di esposizione (intermittente più che cronica) e anche all’età (a maggior rischio l’età infantile e adolescenziale) con rischio marcatamente maggiore nei casi di sussistenza e interazione di tutti questi fattori. L’esposizione a raggi UV, che globalmente conferisce un rischio doppio di sviluppare un melanoma rispetto ai non esposti, aumenta marcatamente negli individui a fototipo chiaro”.

 

Rilassarsi al sole è piacevole e rigenerante per il corpo e per lo spirito, ma bisogna farlo nel modo giusto. Prendersi cura della propria pelle è un dovere, non un optional.

 


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 Dott.ssa Federica Pistoni – Dermatologa

4 Aprile 2018

Addio Alluce Valgo – Martedì 17 aprile alle ore 15,30, LIVE in diretta sulla nostra pagina Facebook

La Dott.ssa Myriam Cecchi ci spiegherà in cosa consiste la tecnica chirurgica mini invasiva PBS per risolvere il problema dell’Alluce Valgo.

Ecco il sito del Metodo e Gruppo PBS: www.allucevalgopbs.it

In particolare ci spiegherà come sia possibile operare il piede in pochi minuti, in anestesia locale, senza usare viti o placche e facendo solo piccoli forellini invece che tagli chirurgici. La tecnica poi prevede una fasciatura particolare e il poter camminare da subito con il piede operato. Minimamente doloroso e con praticamente nessuna recidiva.

Saranno presenti due pazienti della Dottoressa Cecchi che ci daranno anche modo di vedere i risultati di questo tipo di metodica per vedere, sempre in diretta, i risultati ottenibili ed ascoltare dai diretti interessati l’esperienza avuta.

Sarà presente anche la Dott.ssa Serena Bozzini, podologa, che collabora con la Dott.ssa Cecchi per ciò che riguarda le medicazioni post intervento.

Avrete la possibilità di fare domande anche in diretta a cui verrà data risposta in tempo reale o subito dopo la diretta.

Vi aspettiamo sulla nostra pagina Facebook dove troverete anche l’evento dove segnalarvi per partecipare e perché no già anticiparci le domande o e curiosità a cui vorreste ricevere risposta!

Basta un click sulla foto qui sotto per rivedere la diretta  😉

 

 


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